La storica visita di Raisi in Siria. "Celebriamo la vittoria della verità"

La storica visita di Raisi in Siria. "Celebriamo la vittoria della verità"

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Oggi, il presidente siriano Bashar al-Assad ha ospitato a Damasco il suo omologo iraniano Ebrahim Raisi per discutere delle relazioni tra i due Paesi e per commemorare quello che hanno definito come la “vittoria della verità”.

"Siria e Iran non hanno scommesso affatto e non hanno messo il destino dei loro paesi e popoli nelle mani di stranieri", ha ricordato Assad, sottolineando che le due nazioni alleate "hanno scommesso sulla vittoria della verità alla fine, e hanno vinto la scommessa."

La visita di Raisi può essere definita storica, dal momento che è segna la prima di un presidente iraniano in Siria in 13 anni dai tempi della presidenza di Mahmoud Ahmadinejad nel settembre 2010, poco prima dell'inizio della guerra.

"Le relazioni siriane e iraniane sono ricche", ha ribadito Assad alla sua controparte iraniana, in particolare data la "visione e le esperienze che hanno formato [insieme]... durante periodi difficili".

Il presidente siriano ha elogiato la costanza e la solidità delle relazioni Teheran-Damasco, che hanno resistito “nonostante le forti tempeste politiche e di sicurezza che hanno colpito” la regione.

“Quando è stata condotta la guerra contro la Siria 12 anni fa, l'Iran non ha esitato a stare al fianco della Siria, nonostante le minacce e anche le tentazioni, e non ha esitato a fornire sostegno politico ed economico, ma anche sangue, e il sangue è la cosa più preziosa cosa che una persona può offrire al suo prossimo”, ha aggiunto il leader siriano.

In risposta, Raisi ha dichiarato: "Il governo e il popolo siriano hanno attraversato grandi difficoltà, e oggi possiamo dire che avete... superato tutti questi problemi e ottenuto la vittoria nonostante le minacce e le sanzioni imposte contro di voi".

Due anni dopo l'inizio della guerra alla Siria sostenuta dagli Stati Uniti nel 2011, l'Iran è venuto in aiuto del governo siriano.

Teheran ha aiutato l'esercito siriano a riconquistare la sovranità su vaste aree del paese, che erano cadute nelle mani di gruppi estremisti sostenuti dall'occidente.

L'Iran continua tuttora a inviare consiglieri in Siria e sostiene le unità militari siriane, che sono spesso prese di mira dagli attacchi aerei israeliani. Di conseguenza, Teheran ha espresso la volontà di rafforzare i sistemi di difesa aerea siriani.

Mentre gran parte del paese è stata liberata dai gruppi estremisti, l'occupazione statunitense nella regione settentrionale ricca di risorse della Siria ha continuato a rappresentare una minaccia per la sicurezza del paese, e allo stesso tempo l'impoverimento delle sue risorse naturali, vale a dire il petrolio e il grano.

Ciò ha provocato un'ondata senza precedenti di attacchi con razzi e droni contro le basi statunitensi nel paese, uno sforzo guidato dalla Repubblica islamica.

La visita di Raisi coincide anche con un significativo spostamento regionale che molti descrivono come l'inizio del declino dell’egemonia USA.

L'Arabia Saudita – una volta una risorsa importante nella guerra di Washington contro la Siria – si è ora allontanata dagli Stati Uniti sia politicamente che economicamente, riconciliandosi con l’Iran e non aumentando la produzione di petrolio come chiesto da Washington per non rovinare la buone relazioni con la Russia. Questo cambiamento ha visto il regno andare avanti sulla strada per porre fine all'isolamento di Damasco.

Nonostante gli avvertimenti di Washington contro la normalizzazione con la Siria, altri stati arabi hanno seguito l'esempio reintegrando la Siria nella regione.

I piani di cooperazione firmati da Iran e Siria

Secondo le informazioni fornite dal portale della Presidenza iraniana e ripresi dai media iraniani i presidenti e gli alti funzionari di entrambi i paesi a Damasco hanno firmato il Piano globale per la cooperazione strategica a lungo termine tra la Repubblica islamica dell'Iran e la Repubblica siriana araba e 14 altri documenti di cooperazione.

I presidenti Raisi e Assad, rispettivamente, hanno firmato il Piano che riguarda 14 documenti di cooperazione in diversi campi, tra cui cooperazione commerciale, petrolio ed energia, ingegneria tecnica, edilizia abitativa, trasporto ferroviario e aereo, zone franche e settore privato, comunicazioni, tecnologia, terremoti e soccorso, nonché facilitazione dei pellegrinaggi.

I documenti sono stati firmati dai ministri degli Affari Esteri, delle Infrastrutture e dello Sviluppo Urbano, dell'Economia, del Petrolio e delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione con i loro omologhi siriani.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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