La Cina non sta costruendo una base militare in Tagikistan

La Cina non sta costruendo una base militare in Tagikistan

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

La Cina costruisce basi militari in Tagikistan? Dopo la frettolosa ritirata statunitense dall’Afghanistan tutti gli attori, regionali e non, si muovono nel tentativo di stabilizzare la regione e curare anche i propri interessi. Gli Stati Uniti invece sembrano essere solo interessati a frenare l’ascesa della Cina, per questo il potente apparato mediatico statunitense è impegnato nel diffondere menzogne sulle politiche regionali della Cina.

Per questo alcuni media statunitensi spingono sulla falsa notizia che la Cina sarebbe in procinto di aprire una serie di basi militati in Tagikistan. Nello specifico, secondo il Washington Post, una base militare segreta cinese sarebbe apparsa già nel 2017 nel distretto di Murghob della regione autonoma di Gorno-Badakhshan in Tagikistan, vicino al confine con l'Afghanistan, come segnala l’analista russo Vladimir Platov su New Eastern Outlook. 

L’obiettivo è duplice: diffamare la Cina e provocare tensioni tra Pechino e la Russia. Tuttavia, afferma Platov, l’operazione non è riuscita perché «la Cina aveva precedentemente organizzato le sue azioni con la Russia attraverso canali diplomatici», spiegando che le attività cinesi nel paese centro-asiatico non hanno scopi militari ma bensì controllare il possibile movimento di militanti uiguri dall'Afghanistan in Cina e ritorno. La struttura militare in questione è di dimensioni minime, dove oltre ai tagiki erano presenti rappresentanti delle fazioni cinese e afghana.

In realtà la Cina costruirà un avamposto di polizia a distanza per il Tagikistan, questo è quanto previsto in un accordo he Dushanbe ha ratificato il 27 ottobre.

Il primo viceministro degli affari interni Abdurahmon Alamshozoda ha dichiarato al parlamento che il ministero della pubblica sicurezza cinese avrebbe speso circa 8,6 milioni di dollari per la costruzione e l'equipaggiamento della struttura prima di consegnarla a un'unità della polizia paramilitare a risposta rapida del Tagikistan, secondo quanto riferisce Asia-Plus. Nessun militare cinese sarà ospitato nel posto di polizia. 

Vale la pensa evidenziare che non solo la Cina ha avviato collaborazioni analoghe con il Tagikistan: la Russia a luglio ha reso noto di aver stanziato i fondi necessari per la costruzione di un avamposto di frontiera. E il mese scorso l'ambasciata degli Stati Uniti ha annunciato che avrebbe costruito un altro avamposto della guardia di frontiera tagika, il 13° dal 2002.

Per la struttura finanziata dalla Cina, Alamshozoda ha affermato che è stato scelto un sito a Vakhon, adiacente al corridoio Wakhan in Afghanistan e a circa 20 chilometri dalla provincia settentrionale di Khyber Pakhtunkhwa, in Pakistan.

Le discussioni sulla cooperazione in materia di sicurezza tra Cina e Tagikistan vanno avanti dal 2016 quando i due paesi concordarono che Pechino avrebbe costruito 10 strutture di confine. Uno ha aperto quell'anno nella regione di Shuroabad a est di Kulob.

Negli ultimi tempi i paesi dell’Asia centrale sono diventati riluttanti all’idea di ospitare basi militari statunitensi sui propri territori, al contrario di quanto invece avviene con la Cina, la quale preferisce lanciare progetti di cooperazione piuttosto che aprire proprie basi militari in territorio straniero. 

A tal proposito vediamo che proprio in Tagikistan sono diversi i progetti già realizzati. La Cina ha elargito un contributo economico per rafforzare la sicurezza lungo il confine tagiko-afghano. Un progetto che prevede di costruire tre sedi di comando, quattro stazioni di frontiera, quattro posti di frontiera e un centro di addestramento. Nel 2016, la Camera degli Ufficiali è stata costruita a Dushanbe con il sostegno finanziario della Cina per 19 milioni di dollari. Nel novembre 2018 è stato aperto con denaro cinese un Centro per la lotta al terrorismo, all'estremismo e al separatismo nella capitale tagika. 

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

La colpa della sinistra liberista di Michele Blanco La colpa della sinistra liberista

La colpa della sinistra liberista

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti