India e Pakistan concordano un cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti

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India e Pakistan concordano un cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti

In una svolta diplomatica significativa, India e Pakistan hanno annunciato sabato un cessate il fuoco immediato, grazie alla mediazione degli Stati Uniti. Il presidente USA Donald Trump ha reso noto l’accordo su Truth Social, definendolo il risultato di “una lunga notte di trattative” guidate da Washington. L’intesa arriva dopo giorni di escalation militare tra i due rivali nucleari, alimentata da un attacco terroristico e successive operazioni militari.

Trump ha lodato i due Paesi per aver dimostrato “buon senso e grande intelligenza”, sottolineando l’impegno statunitense. Il segretario di Stato Marco Rubio ha precisato che le discussioni, durate 48 ore, hanno coinvolto i primi ministri Narendra Modi (India) e Shehbaz Sharif (Pakistan), oltre a diplomatici e il capo dell’esercito pakistano Asim Munir. Rubio ha aggiunto che i negoziati su temi più ampi proseguiranno in un “luogo neutrale”.

Il ministero degli Esteri indiano ha specificato che la tregua, entrata in vigore alle 17:00 ora locale, è stata concordata durante una telefonata tra i vertici militari dei due Paesi, sollecitata dal Pakistan. Il ministro degli Esteri pakistano Ishaq Dar ha confermato l’accordo su X, ribadendo l’impegno del Pakistan per la “pace nella regione senza compromettere sovranità e integrità territoriale”, senza citare direttamente il ruolo degli USA.

La tensione era esplosa dopo l’attacco del 22 aprile a Pahalgam, nella parte indiana del Kashmir, dove 26 civili furono uccisi da militanti islamisti. Il gruppo Fronte della Resistenza, legato all’organizzazione pakistana Lashkar-e-Taiba, si era attribuito la responsabilità, ma l’India ha accusato Islamabad, che ha respinto ogni coinvolgimento chiedendo un’indagine imparziale.

Il 7 maggio, l’India ha lanciato l’Operazione Sindoor, colpendo presunte infrastrutture terroristiche in Pakistan e Kashmir controllato da Islamabad, affermando di aver eliminato 70 “terroristi” senza attaccare installazioni militari. Il Pakistan ha denunciato 31 vittime e 57 feriti, reagendo con bombardamenti lungo la Linea di Controllo e droni, per poi avviare l’Operazione Bunyan Al Marsoos (Muro Infrangibile) contro obiettivi indiani.

L’accordo, sebbene fragile, rappresenta un passo sicuramente importante per ridurre il rischio di conflitto aperto tra due potenze atomiche.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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