Il vaccino tedesco (CVnCoV) è un fallimento. L'Italia aveva pre-ordinato 30 milioni di dosi
Deludenti i test per il candidato vaccinale a Rna messagero, CVnCoV, dell'azienda biofarmaceutica tedesca CureVac NV. Ad annunciarlo ieri la stessa azienda in un comunicato pubblicato sul suo sito ufficale.
"Lo studio con circa 40.000 soggetti si legge-nella nota diffusa- in un ambiente con almeno 13 varianti all'interno del sottogruppo di partecipanti allo studio esaminato in questa analisi ad interim, CVnCoV, ha raggiunto un'efficacia preliminare del 47% contro la malattia COVID-19 di qualsiasi gravità e quindi non ha soddisfatto i criteri di successo statistici specificati. Le analisi iniziali mostrano che l'efficacia dipende dalla fascia di età esaminata e dai ceppi virali. I dati disponibili sono stati presentati all'Agenzia europea per i medicinali (EMA). Il Data Safety Monitoring Board (DSMB) ha confermato un buon profilo di sicurezza e lo studio proseguirà fino all'analisi finale. I dati completi saranno valutati per l'approccio di approvazione regolamentare più appropriato."
Grande sconforto anche sui test con riferimento agli anziani : "i risultati intermedi suggeriscono l'efficacia nei partecipanti più giovani ma non hanno permesso di trarre conclusioni sull'efficacia nel gruppo di età superiore ai 60 anni".
Non lascia dubbi a interpretazioni l'affermazione di Franz-Werner, Ceo di CureVac: "Avevamo sperato in risultati più forti nell'analisi intermedia, ma abbiamo visto che è una sfida raggiungere un alto livello di efficacia con questa gamma di varianti senza precedenti. Continueremo lo studio con almeno 80 casi in più fino all'analisi finale. L'efficacia finale potrebbe ancora cambiare ".
Una doccia fredda che giunge pochi giorni prima dell'assemblea generale annuale degli azionisti che avrà inizio il prossimo 24 giugno. Nel frattempo il titolo è precipitato nella borsa di Francoforte, com'era prevedibile a seguito di un esito del genere.
L’U.E. aveva una pre-opzione per l’acquisto di 405 milioni di dosi del vaccino in questione, con ulteriori 20 milioni di dosi riservate alla sola Germania. La quota per l’Italia, secondo i dati comunicati in origine dal ministero, avrebbe dovuto essere pari a 30,2 milioni di dosi.