Il lavoro secondo Conte. O è già il Pd che gli scrive i post?
Il primo maggio è il giorno delle esternazioni, solitamente di facciata e totalmente inutili.
Il mantra ricorrente, in questa situazione di immane Pandemia socioeconomica, è "non possiamo festeggiare perché il tasso di disoccupazione e la percentuale di inattivi è in crescita".
Anche l'ex premier e neo leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte vuole darci la sua ricetta e la articola in 8 punti.
Su Facebook l'ex premier ora candidato a diventare il capo politico del nuovo movimento 5 stelle, o di ciò che resta dopo le espulsioni eccellenti, la nascita della componente di opposizione l'Alternativa C'è, la rottura definitiva con la piattaforma di democrazia diretta partecipata Rousseau, scrive, in sintesi:
1) blocco dei licenziamenti
"va graduato in base all’andamento effettivo del piano vaccinazioni e ai segnali di ripresa della competitività del nostro sistema produttivo". Quindi il blocco dei licenziamenti dipenderà dalla vaccinazione di massa e dalla competitività delle aziende?
2) Il tasso di disoccupazione giovanile
"Offriamo loro il riscatto gratuito degli anni di laurea in modo da rendere più conveniente la formazione superiore e l’arricchimento culturale senza compromettere la sostenibilità del nostro sistema pensionistico". Questa la soluzione di Conte alla disoccupazione giovanile: riscatto gratuito degli anni di laurea, nessun genio keynesiano sarebbe arrivato a spingersi a tanto.
E attenzione: senza compromettere il sistema pensionistico cosa significa? Senza quota cento ma anche senza depauperare l'INPS con provvedimenti come il reddito di cittadinanza? (Di cui non parla)
Salto il punto 3 perché non è che vuota propaganda.
4) "Il tasso di partecipazione femminile al lavoro
"Le donne che rientrano al lavoro dopo una gravidanza potrebbero beneficiare di uno sgravio contributivo al 100%"
E con questo abbiamo liquidato anche la discriminazione di genere e la disoccupazione femminile.
Ma non basta, Conte, da buon politico lungimirante, si occupa anche del calo demografico.
5) investire sugli asili nido, (comunali NDA), sull’housing sociale riservato alle giovani coppie, e rendere ancora più consistente l’assegno unico per le famiglie numerose, che abbiamo già varato"
Cioè niente di più di quanto già fatto.
Il punto 6 sembra un'aggiunta totalmente inutile, scopiazzata:
6) Le donne hanno diritto alla piena parità di salario, a parità di inquadramento e di mansioni con gli uomini.
Ma il bello ci viene offerto negli ultimi due punti della strategia contiana.
Scrive al punto 7 l'ex presidente del Consiglio:
7) Dobbiamo non solo contrastare la disoccupazione, attraverso gli investimenti del PNRR, ma dobbiamo anche rafforzare la posizione di tutti i coloro che espletano prestazioni lavorative, ma vantano pochi diritti: penso ai riders, ma anche al precariato nell’ambito delle professioni intellettuali (avvocati, ingegneri, giornalisti etc…)".
E già paragonare la condizione dei rider con quella dei "professionisti intellettuali" quali avvocati e ingegneri la dice lunga sulla compenetrazione del nuovo leader politico nel dramma del mondo del lavoro oggi.
Un occhio ai rider e uno agli ordini professionali e alle lobby....
Ma la chicca è la proposta al punto otto, ultimo della serie.
Rullo di tamburi!
Forse Conte programma di abolire il Jobs act?
Vuole addirittura ripristinare l'articolo 18?
Cambiare lo Statuto dei Lavoratori.
Scrive:
"8 ) Riscriviamo lo Statuto dei lavoratori, che risale al 1970 e rafforziamo il catalogo dei diritti dei lavoratori, con particolare riguardo alle fasce estese di precariato e alle tecnologie digitali, sempre più invasive".
Cioè? Vuole estendere lo Statuto dei Lavoratori ad un elenco più vasto, includendo lavoratori a cottimo, dipendenti di agenzie interinali o di call center o startup?
Ma lo sa Conte che lo Statuto dei Lavoratori è stato stravolto dalla legge Fornero prima nel 2012 e dal Jobs Act attuato dal governo Renzi attraverso diversi decreti legislativi approvati tra il 2014 e il 2015?