I 2 soli scenari possibili dopo l'attivazione del Mes (uno tremendo e l'altro peggiore)

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di Paolo Desogus*

Il Regolamento 472/2013 che definisce le condizioni di prestito del MES recita così: “Se (…) la Commissione giunge alla conclusione che sono necessarie ulteriori misure e che la situazione economica e finanziaria dello Stato membro in questione ha importanti effetti negativi sulla stabilità finanziaria della zona euro o dei suoi Stati membri, il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata su proposta della Commissione, può raccomandare allo Stato membro interessato di adottare misure correttive precauzionali o di predisporre un progetto di programma di aggiustamento macroeconomico”.

Questo regolamento è in vigore. Non è stato riformato, né i paesi dell’UE hanno in progetto di riscriverlo.

C’è poco da girarci intorno. Il MES serve a vincolare l’economia dello stato debitore alla governance europea.  

Nello scenario peggiore il MES consente alla Troika di commissionare il potere esecutivo, in quello migliore, o apparentemente migliore, condiziona l’economia del paese debitore indirettamente, come deterrente: “se non fate quello che vi chiediamo noi della Troika, mettiamo da parte i vostri governi e imponiamo le nostre scelte”.

Ai tassi bassi del prestito, che per un paese molto grande come l’Italia sono poca cosa rispetto ai di prestito dei btp, si aggiunge dunque un sovrapprezzo politico, non quantificabile solo economicamente perché chiama in causa l’autonomia della nostra democrazia e il suo funzionamento. Solo degli sconsiderati possono accettare di vincolarsi a un simile meccanismo autoritario.


*Professore alla Sorbona di Parigi

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