FT: la Turchia blocca la candidatura di Finlandia e Svezia per l'adesione alla NATO
La Turchia si mette di traverso e blocca l’esame delle domande di adesione alla NATO avanzate da Finlandia e Svezia. Questo è quanto hanno riferito delle fonti al Financial Times.
Gli ambasciatori dei paesi nordici presso la NATO hanno presentato le domande e dato inizio ai colloqui per l’adesione di Stoccolma ed Helsinki al blocco atlantico, ma Ankara ha bloccato qualsiasi votazione.
A questo punto diventa complicato per l’alleanza accettare nel blocco atlantico i paesi scandinavi.
Tutti i 30 paesi membri della NATO devono ratificare l’adesione, ma il processo può iniziare solo quando il blocco emette un protocollo di accettazione e invita formalmente questi paesi ad aderire alla NATO.
L’opposizione turca all’adesione dei paesi scandinavi segue le perplessità espresse a tal proposito dal presidente Erdogan e dal ministro degli Esteri Cavusoglu.
Secondo quanto rende noto il quotidiano turco Sabah, ritenuto vicino agli ambienti governativi turchi, per riconsiderare la sua decisione sull’ammissione di Svezia e Finlandia alla NATO i paesi scandinavi devono "determinare la loro posizione" nei confronti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), che la Turchia considera un'organizzazione terroristica; impedire lo svolgimento di eventi nei loro parlamenti da parte di persone associate a strutture terroristiche; smettere di fornire assistenza materiale alla cosiddetta Unità di Protezione Popolare (YPG) in Siria, considerata da Ankara una forza legata al PKK; accelerare l'estradizione in Turchia di persone associate a terroristi; interrompere i contatti con i rappresentanti dei gruppi curdi operanti in Iraq e Siria.
Inoltre la Turchia chiede che i paesi interrompano i rapporti con i membri latitanti e ricercati della FETO (organizzazione terroristica fethullahista) coinvolti nel tentativo di colpo di stato del 2016 in Turchia; che vengano stabiliti contatti regolari e cooperazione nella lotta al terrorismo; il blocco dei conti bancari di persone e organizzazioni associate a organizzazioni terroristiche; e infine che non siano consentite sul proprio territorio attività di ONG di orientamento anti-turco.
Finlandia e Svezia hanno iniziato a discutere della possibilità di abbandonare la loro storica neutralità e di aderire all'Alleanza del Nord Atlantico in seguito all’avvio dell’operazione speciale russa in Ucraina. Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg ha affermato che il blocco atlantico sarebbe felice di vedere gli Stati scandinavi nei suoi ranghi e di offrire loro l'opportunità di una rapida integrazione.
Ma come spiegato ai microfoni de l’AntiDiplomatico dall’analista turco Onur Sinan Güzaltan, «il governo dell'AKP in Turchia continua la sua politica di equilibrio tra Occidente e Oriente. Ma dall'inizio della crisi ucraina propende dalla parte russa. Sebbene la Turchia sia un membro della NATO, ha rifiutato le sanzioni anti-russe. Le compagnie turche, in particolare Turkish Airlines, continuano le loro attività in Russia. L’adesione alla NATO di Svezia e Finlandia, a cui la Russia è fortemente contraria, rischia di essere respinta dalla Turchia. Ma d'altra parte, il governo dell'AKP non vuole chiudere completamente le porte con gli USA.
Le condizioni globali hanno orientato la Turchia nel suo insieme verso est. L'ascesa dell'Asia e il crollo economico, culturale, militare e sociale dell'Occidente sono la realtà alla base di questa tendenza. In sintesi, per l'AKP, dirigersi all'Est e allontanarsi dall'Ovest non è stata una scelta, ma una necessità determinata dalle condizioni globali. Anche se un governo filo-occidentale arriverà domani in Turchia, le condizioni costringeranno questo nuovo governo a volgersi verso est, altrimenti non avrà alcuna possibilità di restare al potere».