"Ai no vax Zyklon B". La frase shock nel centro di Lucca che i media italiani fanno finta di non vedere...

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"Ai no vax Zyklon B". La frase shock nel centro di Lucca che i media italiani fanno finta di non vedere...

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Per chi non lo sapesse, lo Zyklon B era il veleno utilizzato per sterminare i prigionieri nei campi di concentramento. Ad Auschwitz ne venne adoperata una grande quantità: la camera a gas aveva una finestrella nella parte alta e il soldato non doveva fare altro che aprirla e versare il contenuto del barattolo all'interno, semplice. Ha ucciso tante di quelle vite, stroncato tante di quelle esistenze, che fareste fatica a contarle.
 
 
 
Ora, nel centro di Lucca, capoluogo di provincia in Toscana, spuntano questi cartelli: "ai no vax Zyclon B". Chi li ha affissi è un sub-umano, un miserabile verme, non meriterebbe nemmeno uno sputo in faccia perché la sua esistenza vale meno, tuttavia la sua deplorevole meschinità ci consente una riflessione. Magari due.
 
La prima cosa che vorrei far notare è l'asimmetria nel trattamento da parte dell'informazione (continuare a definirla "informazione" fa ridere ma almeno ci capiamo): ricordate quando quei manifestanti indossarono per protesta i pigiamini a righe per esprimere sdegno?
 
Una scelta di cattivo gusto che ci venne raccontata e propinata a foza dalla stampa, dalle TV, dalle radio: ci ingozzarono come oche da foie gras, servizi su servizi e i telegiornali delle 20 non mancarono di urlare la barbarie della protesta. Questa notizia, invece, non la trovate che sui giornali locali di Lucca: non commento la circostanza, la sottolineo soltanto, fate voi.
 
In secondo luogo bisogna dire qualcosa sul clima, per forza. Hanno dipinto coloro i quali decidano di non vaccinarsi, scelta assolutamente legale e tutt'ora consentita dalla legge, come elusori e poi evasori, come untori, come bercianti ignoranti, egoisti terrapiattisti, persino come assassini! Si, perché Draghi in conferenza stampa sottolineava come chi non si vaccinava contagiava e uccideva il prossimo. Si è cercato disonestamente (ormai ci credono soltanto gli idioti più totali) di attribuire la responsabilità della attuale curva dei contagi, la cui narrazione è evidentemente distorta, alla minoranza dei non vaccinati. Si è deciso di privare loro del diritto alla socialità, dei servizi essenziali, persino della scuola in presenza e del lavoro.
 
Si è consentito ad un manipolo di babbei di dipingere chi fa una scelta diversa, diversa anche dalla mia che penso sia giusto vaccinarsi, come un mostro, un individuo abietto, un nemico del popolo. Si voleva stanarli, si è ipotizzato di privare loro della sanità pubblica, li hanno impoveriti a furia di tamponi a pagamento, tolleriamo il ricorso al green pass, strumento tanto incostituzionale quanto inutilmente stupido e disfunzionale, pur di perseguitarli.
 
E questo è il risultato: "ai no vax Zyklon B".
 
È il frutto maligno della politica (depoliticizzata) che ci guida: una dirigenza che divide, che isola, che abbandona e poi perseguita.
 
Usciamone, facciamolo immediatamente.
 
A tutti coloro si siano sentiti offesi da questo vile auspicio di morte, va la mia solidarietà più sincera.
 

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Savino Balzano

Savino Balzano

Savino Balzano, nato a Cerignola nel 1987, ha studiato Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Perugia. Autore di "Contro lo Smart Working" (Laterza, 2021) e di "Pretendi il Lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi" (GOG, 2019). Sindacalista, si occupa di diritto del lavoro, collabora con diverse riviste.

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